Come controllare i tuoi pensieri

È sempre il tuo punto di vista a determinare come ti sentirai.

Se la felicità dipende da come ci sentiamo, indipendentemente dalla vittoria/sconfitta e da qualunque altra cosa ci sia successa, allora dobbiamo ammettere che quella stessa felicità è determinata dal nostro modo di pensare.

Se sono in grado non solo di accettare una sconfitta, ma di vederla come qualcosa di naturale, che è parte della vita e che non determina il valore che mi attribuisco, allora riuscirò a superare facilmente qualunque ostacolo.

Ma se sono abituato a pensare che devo vincere a qualunque costo e che, se non raggiungo il mio obiettivo, avrò fallito (sarò un fallito, come spesso crediamo), la mia autostima dipenderà dal risultato raggiunto e quindi ne risentirà ogni volta che le cose non andranno come voglio io.

Qui dovrebbe accendersi un campanello d’allarme e dovremmo tutti fermarci un attimo a chiederci: “Come penso esattamente?”, “Che pensieri ho durante la giornata?”.

La maggior parte del tempo, infatti, sono i nostri pensieri a controllare noi e non il contrario… e se il modo per controllarli ci fosse?

Imparare a controllare la mente di valentina valorosoE non sto parlando solo di meditazione, che aiuta comunque a diventare padroni dei propri pensieri e a calmare le emozioni.

Si stima che nell’arco di una giornata abbiamo circa 60.000 pensieri, cioè un pensiero al secondo! Chi ha inventato il famoso: “Un penny per i tuoi pensieri” la sapeva proprio lunga.

Di tutti questi pensieri, quanti sono positivi e ci servono davvero?

Il fatto è che i nostri pensieri generano le nostre emozioni, quindi da una delusione nascono tristezza, rabbia, etc. e sono tutte emozioni che potrei risparmiarmi se sapessi pensare nella maniera corretta.

Il tipo di emozioni che nascono in me determina anche e soprattutto le mie azioni e, quindi, le cose che attraggo, perché sappiamo bene che in quelle giornate nelle quali siamo di ottimo umore sembra andare tutto per il meglio, qualunque cosa ci troviamo ad affrontare va a gonfie vele: dal colloquio di lavoro all’appuntamento galante.

Quindi, perché non essere di buonumore ancora più spesso? E perché non trasformare quel buonumore nel nostro nuovo status della vita?

Come raggiungere la felicità di valentina valoroso

Non vogliamo certo diventare dei monaci zen, ma possiamo prendere piccoli accorgimenti per pensare nella maniera corretta e quindi migliorare la qualità della nostra vita.

I nostri pensieri sono determinati anche e soprattutto dalle nostre credenze, che, per fortuna, si possono cambiare con un po’ di pazienza e di esercizio. Un modo adeguato di cambiare le nostre credenze è proprio quello di confutare i pensieri, come se di colpo dentro di noi ci fosse un’altra persona che pensa in maniera diversa da noi e ci dà i consigli che potrebbe darci un amico o un coach/psicologo con il quale stiamo parlando.

Questo è il nostro dialogo interiore, che è fondamentale cambiare e rendere positivo e costruttivo per aumentare l’autostima e l’amore per sé stessi.

Ora vediamo come fare a migliorare il dialogo interiore e trasformare gradualmente i pensieri che ci si presentano in determinate situazioni.

Immaginiamo di essere di fronte a un colloquio di lavoro. Una persona ottimista ci proverà senza aspettarsi niente e saprà che un colloquio può andare bene o male, ma ci saranno sempre altri colloqui. Insomma, non avrà paura di provarci.

Una persona con una bassa autostima inizierà ad avere pensieri negativi del tipo: sicuramente non mi prenderanno, cosa ci vado a fare, ci sarà gente più preparata di me, etc. Con un atteggiamento talmente negativo, è molto probabile che non si prepari per il colloquio, che non si presenti o che si presenti con preoccupazione, il che non trasmette fiducia all’interlocutore. Una persona ottimista sarà persino in grado di divertirsi durante il colloquio e vederlo come un’opportunità di crescita, indipendentemente dal risultato. Non avendo un eccessivo attaccamento al risultato, è molto probabile che il suo colloquio vada bene.

Cosa credi che succederà, invece, se sarai teso e inizierai a lasciarti prendere dai pensieri negativi? Magari, invece di restare concentrato sulle domande del tuo interlocutore e dare risposte oneste e personali, ti farai prendere dal panico e non riuscirai nemmeno a rispondere. E l’esito del colloquio non sarà certamente buono, ma sarà, nel tuo caso, quello atteso.

Come prepararsi a un colloquio di lavoro di valentina valoroso

I nostri pensieri determinano i risultati che otteniamo. Pensiero = azione = risultato.

Pensiero negativo = azione negativa = risultato negativo.

Cosa fare allora per cambiare il nostro modo di pensare e aumentare l’autostima? Se iniziamo a confutare i nostri pensieri negativi, che altro non sono che un atteggiamento e modo di pensare automatico che abbiamo imparato dall’ambiente nel quale siamo cresciuti, cambieranno anche le azioni che intraprenderemo.

Ogni volta che si presenta un pensiero negativo, chiediti:

  • Questo pensiero è veritiero? Se avessi ragione, quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe succedere e cosa potrei fare per superarla?
  • Se un amico avesse questo dilemma, che consiglio gli darei?
  • Ci sono altre spiegazioni per questa situazione, che sono più realistiche del mio pensiero? “Non gli piaccio perché non ha risposto al mio messaggio”, ad esempio, è un pensiero facile da confutare: “Magari non ha potuto rispondere, magari non aveva tempo, magari sta avendo una brutta giornata, magari ha altre cose per la testa, etc.” Capito?
  • Quali sono gli svantaggi del mio modo di pensare nel lungo e nel breve termine?
  • Come potrebbe evolvere la situazione fra tre o sei mesi?
  • Sto prendendo in considerazione sia gli aspetti positivi che negativi della situazione o solo quelli negativi?
  • Sono solito giudicarmi in base alle mie azioni? Le mie azioni mi definiscono davvero?
  • Se le prove indicano che il mio pensiero non è corretto, perché continuo a credere che lo sia?
  • Il mio pensiero contribuisce al raggiungimento dei miei obiettivi o è, invece, un ostacolo?
  • Se fossi una persona incredibilmente ottimista, cosa penserei in questa stessa situazione?

Trucchi per cambiare il tuo modo di pensare di Valentina Valoroso

Queste domande sono utili quando ti trovi a pensare eccessivamente a una situazione e trai conclusioni ancora prima di averne le prove o se sei solito pensare troppo.

Puoi stampare questo foglio e tenerlo con te per un po’ di tempo: ci vogliono settimane e anche mesi per vedere dei cambiamenti, ma è sufficiente confutare i propri pensieri un po’ alla volta per iniziare a vedere un cambio anche nelle nostre azioni.

Fatti queste domande per tre mesi con regolarità, è il tempo necessario per creare e mantenere una nuova abitudine, e vedrai che noterai un cambio repentino nel tuo modo di pensare.

Una volta raggiunto un primo cambio, NON FERMARTI: proponiti nuove sfide, situazioni nelle quali ti senti “scomodo” e inizia a lavorare sui tuoi pensieri anche in quelle circostanze.

Quante volte ti capita di pensare “io non ce la faccio”, “io non sono in grado”, “non posso”, “non ci riesco”? Questi sono i pensieri più deleteri che tu possa avere, perché, se pensi di non farcela, non ce la farai, è matematico.

In questo caso, la domanda da porsi è: “il mio pensiero è veritiero?”, “ho ragione a pensare che non posso farcela solo perché fino ad oggi non ci sono mai riuscito?”, “quante persone riescono in qualcosa solo dopo moltissimi tentativi?”. E la risposta da darsi è: “Se ci riescono loro, anch’io ci posso riuscire!”.

Nel momento in cui ti senti in grado di fare qualcosa, e questo in genere ti viene dall’esperienza di averlo fatto parecchie volte, riesci davvero a farla.

La forza più potente che abbiamo è la forza del pensiero.

Controlla i tuoi pensieri e controllerai anche i tuoi risultati.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. padrepensiero ha detto:

    Bellissimo articolo! Non per niente mi sono attribuita il nickname padrepensiero. Quanti di questi esercizi ho sviluppato nella mia testa, senza conoscerti. Ho messo in dubbio me stessa su ogni aspetto della mia vita per confutare ogni inganno mentale.

    È rigenerante sapere che nel mondo ci sia qualcun altro che la vede come me e redarguisce consigli a chi ancora cieco non vede.

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    1. Valentina ha detto:

      🙂 Mi sono sentita proprio come te all’inizio e, a volte, quando seguo qualcuno che è moooolto più avanti di me, mi ci sento tutt’ora. È bello essere letti e avere questi riscontri positivi, grazie mille. Spero che il tuo percorso personale continui pieno di bellissime sorprese.

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      1. padrepensiero ha detto:

        Grazie che sia per te la bellissima vita che scegli di vivere.

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  2. Cinzia ha detto:

    Salve per i pensieri disfunzionali cosa consigli ?
    Ci sto lavorando da anni ma ogni tanto crollo

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    1. Valentina ha detto:

      Ciao Cinzia, consiglio di andare a fondo di quei pensieri e di ascoltare cosa ti dicono. C’è sempre un motivo, sempre una causa, sempre una spiegazione. Di ansia soffriamo più o meno tutti oggigiorno, perché il ritmo di vita che abbiamo e i continui stimoli sono “troppo”. Avremmo bisogno di fare meno e prenderci più pause per ascoltare noi stessi. Ma, ansia a parte, se c’è dell’altro, allora è giusto indagare. È un argomento complesso per risponderti in un commento e non conoscendo bene la situazione, rischio di fare più danni che altro a darti un parere, ma hai provato con l’arte? Il disegno, la pittura, la scrittura… la scrittura aiuta sicuramente a entrare in connessione con se stessi e non serve essere scrittori per scrivere, non deve nemmeno essere un buon testo, bastano 3 pagine al giorno scritte a mano nelle quali butti fuori tutti i tuoi pensieri, meglio se al mattino. E l’ideale sarebbe, soprattutto se hai tempo libero, iniziare a dipingere o a fare qualcosa di artistico che ti faccia sentire in pace. Per farla breve, quando stiamo così a volte è perché non ci amiamo abbastanza e/o non stiamo facendo quello che siamo nati per fare, abbiamo perso il contatto con la nostra anima. È un percorso, se cerchi il cammino lo trovi sempre. Non so se ti sono stata d’aiuto, spero di sì. A presto

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