Come si crea e quanto è importante l’immagine di sé stessi?
Abbiamo la tendenza a prendere decisioni e assumere comportamenti basandoci sulle nostre esperienze passate e su quello che sappiamo di noi stessi o crediamo di sapere, il che significa che, se non ci conosciamo davvero, prenderemo decisioni che non vanno bene per noi e le nostre azioni potrebbero essere dettate dalla persona che pensiamo di essere e non da quella che siamo.
L’immagine che abbiamo di noi stessi determina come ci trattiamo, cosa pensiamo di meritare, se ci sentiamo all’altezza di qualcosa o meno, quanta fiducia abbiamo in noi stessi, etc. E, inevitabilmente, gli altri ci vedranno allo stesso modo.
Il bello è che, se capiamo da dove viene l’immagine che abbiamo di noi stessi e se pensiamo che sia sbagliata, possiamo cambiarla e trovare la felicità…
Il nostro pensiero influenza la realtà che ci circonda, anzi, la crea: una persona con una buona autostima si riconosce da come si comporta, da come si muove e da come parla. Questa persona avrà una buona immagine di sé o l’avrà costruita nel tempo e le sarà facile circondarsi di persone positive e ottenere tutto ciò che vuole dalla vita, perché il suo atteggiamento sarà aperto e fiducioso.
Ti è mai capitato di conoscere una persona non particolarmente bella ma molto attraente? Probabilmente aveva così tanta autostima da risultare un magnete per gli altri.
Da dove viene l’immagine di sé stessi?
L’immagine di sé stessi si crea soprattutto durante l’infanzia e viene confermata, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, da ciò che viviamo. Il che dipende, a sua volta, dall’immagine che abbiamo di noi. Un po’ un cane che si morde la coda quindi.
L’immagine di sé stessi è determinata da:
- ciò che abbiamo ascoltato e visto quando eravamo bambini (genitori, insegnanti e altre figure importanti nella nostra vita)
- ciò che abbiamo vissuto quando eravamo bambini (la separazione dei nostri genitori o l’abbandono di un genitore, per esempio, sono eventi che possono farci sentire colpevoli e farci vivere con la sensazione di aver fatto qualcosa di sbagliato)
- le situazioni che si sono ripetute nel corso della nostra vita e che si basavano sull’immagine erronea che avevamo di noi stessi, che non hanno fatto altro che rafforzare quella stessa immagine
Va sottolineato anche quanto sia importante il carattere di ciascuna persona e che ciascun individuo reagisce in maniera diversa di fronte alla stessa situazione.
Facciamo un esempio, le tipiche credenze limitanti di chi è stato abbandonato da uno o da entrambi i genitori sono: ho fatto qualcosa di male, è colpa mia, non sono degno di amore, nessuno mi amerà mai, etc. Mettiamo il caso che questa persona si convinca di queste credenze a tal punto da dare per scontato, ancora prima di iniziare una relazione o un’amicizia, che finirà per fare qualcosa che rovini tutto, che non è degno/a di amore, etc. Se sceglie di non parlarne e di tenere per sé queste convinzioni, le renderà ancora più forti e la relazione avrà più probabilità di terminare.
L’immagine di sé stessi influisce anche sulle situazioni che ci cerchiamo nella vita, sui contesti nei quali ci muoviamo, su chi pensiamo di essere e su quali decisioni prendiamo. Se ci sforziamo di essere qualcuno che non siamo, solo perché ci hanno fatto credere che siamo così, allora passeremo tutto il nostro tempo a fingere di essere quella persona, consumando un’enorme quantità di energia.
Come cambiare l’immagine di sé stessi?
Prima di tutto, cercando di capire chi siamo davvero e imparando a conoscerci.
Ecco qualche esercizio utile:
- visualizzazione (trovo ottimo l’esercizio proposto in questa pagina pnlbenessere e anche l’articolo attinente): immaginare come vorremmo essere e fare un passo verso quella persona ogni giorno
- scrivere della persona che vorremmo essere, magari raccontando la vita che vorremmo avere e che non abbiamo, le avventure che vorremmo vivere, gli aneddoti che vorremmo poter raccontare da “grandi”. Dai un’occhiata al mio articolo sulla scrittura come terapia
- fare un elenco delle persone che ammiriamo e delle qualità che ammiriamo in loro: le qualità che amo negli altri sono già in me, ma non mi permetto di tirarle fuori. Se ho dubbi su chi voglio essere, non mi resta che guardarmi attorno e cercare le persone che mi fanno pensare “vorrei essere così anch’io”
- dialogo interiore: parlare a noi stessi come vorremmo che gli altri ci parlassero e trattarci con lo stesso rispetto e l’amore che vorremmo ricevere cambiano l’immagine negativa che abbiamo di noi stessi; per esempio, farci i complimenti per tutto ciò che facciamo ogni giorno, incoraggiarci ed essere comprensivi con noi stessi
- esercizio dello specchio: parlarci allo specchio ogni giorno ad alta voce, chiederci come stiamo, preoccuparci per noi, conoscerci meglio, sapere che cosa desideriamo e dirci quanto ci amiamo aumenta molto l’autostima e permette di guarire vecchie ferite
- pensare positivo e allenarci a cambiare il nostro modo di pensare e le nostre credenze limitanti
- rallentare il ritmo e guardarci dentro: è il modo migliore per ascoltarci e capire chi siamo veramente
A questo proposito, io ho lavorato molto con alcuni libri di Louise Hay, soprattutto Puoi guarire la tua vita.
Spero ti sia piaciuto quest’articolo! Tornerò a scrivere sul tema, continua a seguirmi!
Un abbraccio e buona settimana
Interessante. È sempre importante lavorare su sé stessi cercando di migliorarsi, senza fossilizzarsi su come crediamo di essere e magari piangendoci addosso se l’immagine che abbiamo di noi non è positiva.
Leggere libri che trattano di crescita personale può sicuramente essere utile per migliorare, anche se solo alcuni sono veramente validi.
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Assolutamente sì, sono d’accordo con te, non finiamo mai di imparare. Quest’articolo viene anche un po’ dalla mia esperienza personale, sicuramente per ciascuno è diverso. Vero anche sui libri, ce ne sono di buoni e di meno “affidabili”, è sempre utile leggerli con spirito critico. Grazie mille per aver letto l’articolo, un abbraccio 🙂
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