La scrittura come terapia: 5 esercizi utili

Forse non sei uno scrittore e non hai mai provato a scrivere nemmeno due righe che non fossero un’e-mail o un messaggio di testo, ma se ti dicessi che scrivere ha il potere di toglierti un peso dal cuore e di farti sentire come se avessi appena parlato con il tuo migliore amico?

Se ti dicessi che non avere nessuno con cui parlare non ti condanna a restare da solo, ma che puoi riversare tutti i tuoi pensieri e le tue preoccupazioni sulla carta e lei non solo ti ascolterà, ma ti rincuorerà anche?

Ci sono cose delle quali non sempre possiamo o vogliamo parlare con qualcuno, ma che, volenti o nolenti, devono uscire. La scrittura è il modo migliore per sfogare le emozioni, i sentimenti, la frustrazione, la rabbia, il dolore, etc.

Che tu sia o meno uno scrittore, in questo post ti consiglio qualche esercizio per sfruttare la scrittura e metterla al tuo servizio.

La scrittura come terapia Marilena Cremaschini

Non è un caso che in molte terapie si utilizzi la scrittura come strumento per risvegliare memorie e lati di noi che pensavamo dimenticati. Scrivere è una maniera di entrare in contatto con sé stessi e comunicare qualcosa al quale non avremmo accesso in maniera cosciente.

Basti pensare ai bambini e a come riescono a comunicare ciò che accade nell’ambiente domestico scrivendo o disegnando una storia. È lo stesso principio: lasciare che sia l’istinto a guidarci.

Per secoli, gli scrittori hanno riversato il loro dolore nelle pagine che scrivevano. Di certo, per loro era più che un’arte, era una vera e propria necessità. Probabilmente, se fossero andati da uno psicologo o da un terapeuta e avessero analizzato ciò che sentivano, invece di sentirlo e basta, non avremmo tutte le opere letterarie che possiamo leggere oggi.

Le emozioni sono necessarie e bellissime e la scrittura può aiutare a viverle e liberarle in maniera genuina.

Non serve essere scrittori per prendere in mano una penna e riversare le emozioni sulla carta. Di fatto, è un metodo che consiglio vivamente a chiunque. Per conoscere meglio sé stessi, per lasciare uscire la rabbia o altre emozioni negative, per provare qualcosa di nuovo. La scrittura viene utilizzata anche in psicologia per aiutare le vittime di traumi a superarli.

La scrittura terapeutica il mio oblò altervista

Ecco qualche esercizio che possiamo utilizzare, in maniera regolare o meno, per trovare un angolo di pace nella scrittura:

  • Pagine mattutine: questa è un’idea che ritroverai nel libro di Julia Cameron, La via dell’artista, e che ti consiglio vivamente di provare. Si tratta di scrivere di getto tre pagine con qualunque cosa ti venga in mente e magari senza punteggiatura, come se fossero pensieri di carta, ogni mattina. Puoi ripetere l’esercizio più volte al giorno.
  • Diario giornaliero: avevi un diario segreto da bambino? Sicuramente la maggior parte degli scrittori ha iniziato a scrivere così (almeno la sottoscritta). La differenza dalle pagine mattutine è che il diario può essere più “ragionato”, meno di getto, come se stessi di fatto confidantodi con una persona che conosci e della quale ti fidi. E non serve scrivere tre pagine, bastano poche righe per sentirsi subito sollevati, perché in quel momento stiamo dando attenzione e spazio alle nostre emozioni.
  • “7 minuti”: scrivere tre pagine può richiedere non poco tempo, quindi possiamo alternare questo esercizio con 7 minuti di scrittura non-stop al giorno, qualunque cosa ci venga in mente, un esempio: “Non so cosa scrivere, cavolo, ho lasciato la finestra aperta, vado a chiuderla, ho fame, andrò a fare merenda in cucina, poi torno e continuo a scrivere…” insomma, niente poesie né opere da premio Nobel, sono i tuoi 7 minuti, li leggerai sempre e solo tu, te li meriti!
  • Lettere senza censura: questo è un esercizio una tantum che torna utile in caso di rabbia, rancore e altre emozioni negative che si dovranno pur sfogare da qualche parte, o no? Visto che spesso (meglio così quando si tratta del capo) non possiamo sfogarci direttamente con la persona in questione, perché non scrivergli una bella lettera (meglio a mano, è più efficace) senza censura nella quale possiamo buttar fuori tutto quello che ci va, anche usare parole che magari (speriamo) non oseremmo dire ad alta voce. Una volta finito, ti sentirai veramente libero, come se avessi detto davvero quelle cose. Le lettere senza censura sono un esercizio utile per rompere con il passato e perdonare qualcuno (incluso sé stessi). Consiglio di prendersi del tempo per farlo e di avere la gironata successiva libera da impegni per poter riposare e affrontare le emozioni che ne usciranno, può essere molto doloroso. Consiglio poi di disfarsi delle lettere come se fosse un rituale, magari bruciandole (con molta attenzione) e spargendo le ceneri in un luogo per noi significativo.
  • Mettere su carta obiettivi e desideri: la magia è ovunque, se sai dove cercarla. E c’è magia nella scrittura. Il potere della parola è anche su carta. Cosa vuoi dalla vita? Cosa vuoi da questa giornata? E dal tuo domani? Io adoro fare liste! Metti per iscritto cosa ti piacerebbe avere, ricevere o vivere, ma pensaci bene prima, perché bisogna stare molto attenti a ciò che si desidera!

La scrittura ha un incredibile potere e bastano davvero pochi minuti al giorno per sfruttarla al massimo.

Chiunque può scrivere, non serve essere scrittori o copywriter. Soprattutto se non hai nessuno con cui sfogarti, è importante che ciò che hai dentro possa trovare uno sfogo e la carta può essere la migliore amica che ci sia.

Spero che questi consigli ti saranno utili, ci “leggiamo” lunedì con un nuovo post sulle emozioni.

Buon sabato!

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